L’idea di nazione e il cosmopolitismo

L’idea di nazione e il cosmopolitismo

Nella collana di «Lezioni» è apparso il volume n° 6:

Francesco M. De Sanctis, Nazione e cosmopolitismo, 2023, pp. 96. [i.s.b.n. 978-88-15-38792-9]. € 8.00.

Nazione e cosmopolitismo, all’interno della storia occidentale, si articolano in una complessità di significati, con maggiore determinatezza semantica per il cosmopolitismo già nell’Antico. Ma entrambi subiscono una serie di rielaborazioni storico-concettuali che li presentano nella modernità legati a condizioni ed esigenze storiche diverse e per alcuni versi contrapposte. Se infatti il cosmopolitismo ha il suo massimo sviluppo progettuale nella temperie culturale dell’Illuminismo in uno stretto collegamento con la Ragione universale, la nazione si afferma soprattutto a partire dal Romanticismo in un altrettale stretto collegamento con la ragione storica, il sentimento e il bisogno di credere, acuito dalla progressiva secolarizzazione, unito al bisogno di comunità, dovuto al venir meno della società corporata dell’Antico Regime, sviluppandosi come idea e come istituzione lungo tutto l’Ottocento e il Novecento. La globalizzazione e la sua crisi fanno da sfondo al confronto tra i due protagonisti della lezione.

Francesco M. De Sanctis (Napoli, 1944) è professore emerito di Filosofia del diritto che ha insegnato nelle Università di Teramo, Salerno, Napoli «Federico II, Roma «La Sapienza» e Napoli «Suor Orsola Benincasa», di cui è stato rettore dal 1993 al 2011. Si è interessato soprattutto di storia del pensiero giuridico e politico, dai grandi classici dell’Antichità (Platone, Aristotele, Cicerone) a quelli del Moderno (Althusius, Grozio, Hobbes, Locke, Hegel, Stein, Tocqueville), la sua ultima pubblicazione è Ordinare la vita, Napoli 2020. Attualmente lavora su Schopenhauer, sul quale sono in corso di pubblicazione tre saggi, uno dei quali è stato oggetto di una lectio (21 aprile 2023) all’Accademia dei Lincei di cui è socio dal 24 luglio 2008.