Racchiuso in 63 faldoni, l’archivio di Adolfo Omodeo si articola in cinque sezioni tematiche, dedicate rispettivamente alla corrispondenza, alla documentazione relativa all’attività pubblica sia accademica sia politica, ai documenti personali e al materiale di natura biografica, alle carte di lavoro riguardanti gli studi storici sul XIX secolo e sul pensiero religioso, ai corsi di lezioni universitarie sulla storia del cristianesimo.

Le testimonianze epistolari, ripartite in 30 faldoni secondo una sequenza alfabetica, comprendono le lettere ricevute dallo storico, inviate da privati, da enti culturali, istituzioni pubbliche, case editrici. Nella corrispondenza di carattere privato si incontrano alcuni nuclei rilevanti in parte inediti. Alle lettere dei familiari seguono quelle degli amici spesso interlocutori privilegiati nel dibattito culturale come Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Luigi Russo, Ernesto Codignola, Alessandro Galante Garrone, Giuseppe Lombardo Radice, Gabriele Pepe. In particolare, un nucleo conserva materiale di varia natura riguardante l’intensa attività accademica e politica svolta da Omodeo dalla caduta del fascismo alla sua morte, avvenuta nella primavera del 1946.
Contenute in 14 faldoni le carte personali dello storico sono legate alle diverse fasi della sua vicenda biografica: dagli studi universitari condotti nell’ateneo pisano fino al lungo magistero svolto nell’ateneo napoletano. 14 faldoni custodiscono materiali di studio relativi alle discipline di cui Omodeo si è occupato nella sua attività di storico: dalla storia del cristianesimo a quella dell’Europa ottocentesca. 5 faldoni contengono il materiale didattico relativo ai corsi universitari.
12 faldoni racchiudono la corrispondenza ricevuta da Eva Zona moglie di Omodeo, i documenti personali, le carte relative al suo lavoro di traduttrice di scritti storici, materiali riguardanti la produzione editoriale del marito e la fortuna delle sue opere. La corrispondenza ricevuta dai figli di Omodeo, Pietro, Sara, Vittoria e Anna è compresa in 5 faldoni. Si tratta in prevalenza di lettere loro inviate dai genitori e, pertanto, di notevole interesse per la ricostruzione della figura dello storico.
Inventariazione: un inventario topografico dattiloscritto descrive le serie archivistiche nell’ordine riportato in precedenza.